LETTERE ACCOMPAGNATORIE DEI COPRESIDENTI
On. Sig.
Ministro degli Affari Esteri
della Repubblica Italiana
On. Sig.
Ministro degli Affari Esteri
della Repubblica di Slovenia
Signor Ministro,
con scambio di note intervenuto nel mese di ottobre 1993 tra i ministri degli affari esteri d'Italia e Slovenia veniva convenuta l'istituzione di una Commissione mista storico-culturale italo-slovena con la finalità di effettuare una globale ricerca e disamina di tutti gli aspetti rilevanti nella storia delle relazioni politiche e culturali bilaterali.
La Commissione sopra indicata era prevista comporsi da un Copresidente e sei membri per ciascuna delle due parti e si disponeva che producesse un rapporto finale in forma riservata da sottoporre ai due Governi.
In prima composizione, la Commissione per Parte italiana, comprendeva i Signori: Prof. Sergio Bartole (Copresidente); Prof. Fulvio Tomizza; Sen. Lucio Toth; Prof. Fulvio Salimbeni, Prof. Elio Apih; Prof.ssa Paola Pagnini, Prof. Angelo Ara.
A seguito di diversi motivi si sono avute le dimissioni del copresidente, sostituito in tale qualità con lettera ministeriale del 10-03-1999 dal Prof. Giorgio Conetti, e dei membri Fulvio Tomizza e Elio Apih, sostituiti con i Proff. Marina Cataruzza e Raoul Pupo.
Per Parte slovena sono stati nominati nella Commissione: dr. Milica Kacin Wohinz (Copresidente), dr. France Dolinar, dr. Boris Gombač, dr. Branko Marušič, dr. Boris Mlakar, dr. Nevenka Troha e dr. Andrej Vovko.
Dopo le sue dimissioni il dr. Boris Mlakar è stato sostituito da Aleksander Vuga, nel marzo del 1996 si è dimesso invece il dr. Boris Gombač e nella Commissione è rientrato il dr. Boris Mlakar.
La Commissione si riuniva in seduta plenaria i giorni 19 novembre 1993 a Venezia; 4/5 febbraio 1994 a Otočec; 20/21 maggio 1994 a Passariano (Udine); 17/18 marzo 1995 a Bled; 3 giugno 1995 a Aquileia; 12/13 aprile 1996 a Portorose - Portorož; 5 ottobre 1999 a Gorizia; 20 novembre 1999 a Capodistria - Koper; 27 giugno 2000 a Udine.
All'inizio dei suoi lavori la Commissione individuava come rilevante per la propria opera il periodo storico dal 1880 al 1956, cioè dagli inizi della determinazione delle aree politico-nazionali di confine sino alle immediate conseguenze della delimitazione del memorandum di Londra. Ai fini di una più chiara redazione del rapporto ha suddiviso la tematica esaminata secondo la periodicizzazione storica consolidata in 4 periodi rispettivamente per gli anni 1880-1918; 1918-1941; 1941-1945; 1945-1956.
Nella sessione di Udine del 27 giugno 2000 la Commissione adottava all'unanimità il proprio rapporto finale.
Le Copresidenze della Commissione assistite dai collaboratori prof. Marina Cataruzza, dr. Nevenka Troha e dr. France Dolinar si sono, quindi, riunite il 25 luglio 2000 a Capodistria - Koper per provvedere a un controllo finale delle versioni italiana e slovena dei testi, al seguito del quale hanno l'onore di trasmetterli alle S.S.L.L., concludendo in tal modo il proprio mandato.
Dr. Milica Kacin Wohinz
Prof. Giorgio Conetti
Onorevole signor Ministro,
i sottoscritti prof. Giorgio Conetti e dr. Milica Kacin Wohinz, Copresidenti della Commissione storico-culturale italo-slovena, all'atto di trasmettere il testo della relazione finale, adottata dalla Commissione sui rapporti tra i due popoli nel periodo 1880 - 1956, si permettono di suggerire, quali forme opportune di utilizzo del documento, i seguenti atti:
- presentazione pubblica ufficiale della relazione nelle due capitali, possibilmente in sede universitaria, come segno di stabile riconciliazione tra i due popoli;
- pubblicazione del testo nelle versioni italiana e slovena;
- raccolta e pubblicazione degli studi di base;
- diffusione della relazione nelle scuole secondarie.
Con la migliore osservanza,
Dr. Milica Kacin Wohinz
Prof. Giorgio Conetti
UN RAPPORTO
PER IL FUTURO
dott. Dimitrij Rupel
Ministro degli Esteri
della Repubblica di Slovenia
Il rapporto analizza le relazioni sloveno-italiane tra gli anni 1880 e 1956. Si tratta del frutto del lavoro di ricerca della "Commissione storico-culturale sloveno-italiana", protrattosi per ben sette anni, dal 1993 al 2000. Affinché fosse fatta chiarezza sui problemi del passato, e venissero creati i presupposti per rapporti futuri quanto più genuini, i governi sloveno e quello italiano proposero che un gruppo di esperti dei due paesi, tracciasse con attenzione ed obiettività il quadro storico degli avvenimenti lungo il nostro confine occidentale. Il lavoro degli esperti si svolse in piena autonomia ed indipendenza, sebbene si trattasse di un'iniziativa voluta dalle Istituzioni dello Stato. Nonostante il documento risulti relativamente sintetico, dietro vi è un arduo lavoro che ha permesso agli storici di raggiungere il consenso su argomenti sino allora contrastanti e tuttora delicati. Pur tuttavia, l'intesa fu raggiunta ed ora disponiamo di un Rapporto congiunto, un testo unico di autori italiani e sloveni su inquietanti e tragiche pagine del passato delle due nazioni. Il Ministero degli Esteri ed il Governo della Repubblica di Slovenia esprimono soddisfazione, perché si è potuti giungere alla realizzazione di quest'importante iniziativa e finalmente anche alla pubblicazione, adeguata nella forma e attendibile nei contenuti, del Documento. Questa nostra comune impresa nel campo della ricerca potrà forse, fungere da modello per analoghe future iniziative.
Il Rapporto sloveno-italiano relativo al passato è un documento destinato al futuro. Nel suo messaggio vi è la consapevolezza che i contrasti avuti nella storia non devono trasformarsi in discordie del presente e oberare le relazioni del futuro. Se saremo in grado di accettare la storia, le nostre relazioni saranno maggiormente improntate alla spontaneità e all'amicizia.
La storia non può venire conformata o assoggettata alla volontà degli attuali governanti. Il Rapporto comune italo-sloveno raccoglie dati che a molti non piaceranno. I contenuti del documento in Slovenia non vengono respinti, li accettiamo in quanto relativi a fatti storici.
Il documento riconosce agli Sloveni della Primorska/Litorale tenacia nella tutela della propria coscienza nazionale e politica, ed assume un atteggiamento critico nei confronti del fascismo italiano. Tra coloro che conoscono solo superficialmente gli eventi passati, ci sarà anche chi si sorprenderà nel verificare che la storia comune non è contrassegnata soltanto dalle foibe. In effetti, il documento non è destinato a chi non vuole accettare tale verità. Non era nelle intenzioni degli autori cercare di persuadere chi rimane irremovibile nelle proprie convinzioni.
La Commissione storico-culturale sloveno-italiana, è stata - come detto - costituita nel 1993, con l'intenzione di analizzare e studiare in piena autonomia nella loro interezza tutti gli aspetti degli accadimenti rilevanti nelle relazioni bilaterali, politiche e culturali, in questo secolo / nel secolo scorso.
A presiedere la Commissione sono stati la dottoressa Milica Kacin Wohinz per la parte slovena e il prof. Sergio Bartole, successivamente il prof. Giorgio Connetti per quella italiana.
La Commissione ha portato a compimento il proprio progetto il 25 luglio 2000, parafando il Rapporto, armonizzato in tutte le sue parti, inviato successivamente ai due Ministeri degli Esteri. Dopo mezzo secolo, quattordici storici sloveni ed italiani hanno cercato di ricostruire la storia delle relazioni tra l'Italia e il popolo sloveno, in special modo la parte slovena dell'Istria, quel territorio dell'ex Jugoslavia quindi, soggetto ad interpretazioni politiche particolarmente polemiche.
Contrattempi e inconvenienti sono insorti nel tentativo di definire i tempi e i modi di presentazione del Rapporto. Vi è stato chi avrebbe voluto che la Commissione continuasse il suo lavoro e completasse il Rapporto, successivamente i Governi vagliarono l'eventualità di organizzare convegni in sedi universitarie, rispettivamente una italiana ed una slovena (ad esempio Trieste e Lubiana), nel corso dei quali presentare il lavoro svolto ad un pubblico vasto ed interessato, in primo luogo di storici, che avrebbero così avuto la possibilità di valutarne la portata.
Alla fine del marzo 2001, stralci della bozza del Rapporto furono divulgati dalle Primorske novice, scatenando un'ondata di polemiche e successive parziali pubblicazioni sia nei media sloveni sia in quelli italiani. Secondo Milica Kacin Wohinz, presidente della parte slovena della Commissione storico-culturale, diffondendo il documento in forma incompleta, i giornalisti hanno violato i diritti d'autore di quattordici esperti sloveni ed italiani. Il Rapporto è frutto dell'impegno dei Governi di Slovenia e Italia che hanno unicamente il diritto di pubblicarlo.
In Italia il rapporto è stato diffuso il 4 aprile 2001 dai quotidiani Il Piccolo e Primorski dnevnik, nel giugno 2001 dalla rivista Storia contemporanea in Friuli.
Il Documento pubblicato nel presente volume differisce in parte dai testi diffusi dai giornali (copie piratate): è l'unico in versione integrale ed autorizzato. Oltre all'originale in lingua slovena ed italiana, contiene anche la traduzione in inglese
Ljubljana, agosto 2001
PERIODO 1880-1918